TRUNCAFILA è NUDA
Cava Truncafila è una cava di argilla, un luogo magico che nel tempo ha attratto le attenzioni degli Sciclitani, sfortunatamente anche di altri. Riportiamo qui lo stato dell’arte sulla protezione urbanistica, chi fosse più aggiornato, intervenga.
Si torna periodicamente a parlare di Truncafila, cava di argilla di grandi proporzioni, spesso oggetto di interessi più o meno palesi e di speculazioni. Essa, fino a prova contraria, è priva di ogni tutela urbanistica, specie dopo il provvedimento emesso dall’Assessorato Territorio Ambiente nel 2019, inopinatamente salutato come salvifico da alcuni amministratori.
Cava Truncafila è un luogo ben noto agli sciclitani e oltre Scicli. Fu inserito dal FAI come “luogo del cuore”, è parte nodale del Parco extraurbano Truncafila San Biagio (2010) e oggetto di una interessante ipotesi progettuale da parte di associazioni sciclitane presentata nel giugno 2014.
Non tutti sanno che il 26 marzo 2015 l’allora Commissario Ferdinando Trombadore (nominato Commissario dall’Assessorato Enti Locali a seguito delle dimissioni del sindaco Franco Susino, con l’incarico di predisporre le elezioni successive alle dimissioni) intervenne energicamente contro il giudizio di idoneità della Cava di argilla di Truncafila quale sito per ospitare una nuova discarica. Giudizio espresso in sua assenza, durante l’assemblea ordinaria dei soci dell’S.S.R. di Ragusa condotta in data 17 marzo. Dal Commissario furono utilizzate parole forti e nette, nel momento in cui rappresentò “la ferma contrarietà di questo Ente ad ogni ipotesi di utilizzo del sito in parola quale discarica”.
“Detta contrarietà – proseguiva il Commissario – si basa, come dato storico, sull’enorme sacrificio che il territorio di Scicli ha già subito e continua a subire, per avere ospitato la discarica di Petrapalio prima e, successivamente, la discarica di C.da San Biagio. Si ricorderà, infatti, che quest’ultima discarica, oltre ad incidere negativamente sull’ambiente, ha dovuto a lungo sopperire all’inerzia dei Comune viciniori, che, come è noto, ivi hanno continuato per anni a conferire i rifiuti prodotti nel proprio territorio.”
La coraggiosa dichiarazione di Trombadore prende in considerazione anche “gli ingentissimi danni cagionati all’equilibrio di bilancio di questo Comune se è vero che, ancora oggi, risultano insoluti oneri di conferimento per una somma complessiva che supera ampiamente i dieci milioni di euro”.
La posizione del Commissario venne tempestivamente sorretta e rinforzata dal Consiglio comunale del 2 aprile 2015, che votò all’unanimità una dichiarazione di analogo tenore.
Ben presto, però, in seguito allo scioglimento del Consiglio Comunale, arriverà la Commissione Straordinaria nominata dal Ministro dell’Interno Angelino Alfano, che nell’agosto 2015, appena tre mesi dopo l’insediamento, stravolgerà la proposta delle associazioni consegnando con la delibera n. 13 la cava Truncafila al Consorzio Autostrade Siciliane come discarica di inerti ricavati dai lotti 9 10, 11 dell’autostrada Siracusa – Gela. Un accordo che prevedeva una profonda modifica dell’ipotesi del Parco che il CAS si impegnava a costruire a lavori conclusi.
E qui le cose si complicano. Infatti, il 19 gennaio 2015 era intervenuta la delibera consiliare n. 5, con la quale la destinazione d’uso dell’area Truncafila – Cuturi (ACIF) – Miniere di asfalto era passata da E4 (“zona agricola collinare”) a E1 (“aree che contengono beni diffusi … le opere di grandi dimensioni … dovranno essere sottoposte … a VIA …”), tranne il sedime della cava, che essendo ancora attiva, non poteva divenire E1. Questa delibera, però, rimarrà lettera morta, poiché per tutto il periodo di gestione commissariale – chissà perché – non verranno espletate quelle procedure che avrebbero consentito di pervenire al decreto di approvazione da parte del Dipartimento Regionale Urbanistica.
Con la citata successiva delibera n. 13/2015, la Commissione straordinaria determinava il passaggio dell’area di Cava Truncafila da E4 a Fv(1a), a maggiore tutela … nemmeno questo deliberato (come era accaduto per quello della del. 5/2015) veniva completato, e restava senza effetti. In buona sostanza, Cava Truncafila rimaneva pertanto classificata come zona agricola E4, con un grado di tutela praticamente inesistente!
Sempre in periodo Commissariale accadeva, se possibile, di peggio, in quanto con un accordo del tutto impropriamente chiamato “transazione”, il comune di Modica si vedeva abbuonati circa cinque milioni di euro dei circa dieci che in precedenza erano stati concordemente liquidati fra i due Municipi di Scicli e di Modica. E qui è necessario sottolineare con vigore che a tutt’oggi la cittadinanza non è stata aggiornata dello stato dell’arte di quell’accordo, ovvero se le rate sono state pagate e con regolarità. Tenendo presente che quell’accordo nulla aveva di “transazione”, perché mentre Scicli rinunciava di colpo a 5 milioni di euro, Modica non rinunciava a nulla, e non si è mai vista una transazione che carichi tutto il peso sulle spalle di un solo contraente dell’accordo.
Arrivando ai giorni nostri, il 3 dicembre 2019 viene emesso da Assessorato Territorio Ambiente – Dipartimento Regionale Urbanistica (ARTA – DRU) – il DDG n. 327 del 3.12.2019, relativo alla “variante al PRG del Comune di Scicli, adottata con deliberazione del Consiglio Comunale n. 5 del 19 gennaio 2015 avente ad oggetto: “variante zonizzazione del vigente PRG – porzione di sottozona E4 in E1. Adozione. Approvazione.”
Leggendo con attenzione tale provvedimento, risulta bene come il termine “approvazione” citato in oggetto sia del tutto disatteso dai contenuti. Il DDG n. 327/2019, infatti, contraddice completamente i due punti fondanti della delibera del Comune di Scicli. Per prima cosa, esso lega il destino dell’area di Truncafila alla realizzazione dei lotti dell’autostrada. Qualora questa non venisse fatta, l’area resterebbe classificata così come si trova oggi, cioè area agricola E4 senza alcuna tutela, pronta a servire da discarica quanto meno provinciale, visto che di una discarica per provincia si ha pur bisogno.
Ma non finisce qui! Per comprendere quanto il provvedimento assessoriale 327/2019 sia stato del tutto avverso alle richieste del Comune di Scicli, è necessario mettere in evidenza che, in questo stesso provvedimento, l’Assessorato Regionale non ha variato la destinazione urbanistica dei luoghi appartenenti alla società ACIF da “area industriale – D5” a “Area agricola ad alto livello di tutela – E1”, come richiesto dal Comune, ma si è rimesso alle decisioni dei giudizi in atto presso il Tribunale Amministrativo. Come se la pianificazione territoriale spettasse ai giudici dei Tribunali, anziché ai Consigli Comunali e allo stesso Assessorato!
Poiché il provvedimento dell’ARTA aveva completamente disatteso le istanze provenienti da Scicli proprio nei due punti altamente critici di Cava Truncafila e dell’area ACIF in contrada Cuturi ci sembra di ricordare che sia il Comitato di Volontariato Salute Ambiente Territorio di Scicli e sia il circolo Legambiente Kiafura avevano esortato entrambi l’amministrazione di Scicli – che inopinatamente aveva gridato vittoria – a ricorrere contro il decreto 327, ma ciò non avvenne.
In definitiva, sembra che il sito di Truncafila non goda di quelle protezioni che la cittadinanza tutta, tranne fose qualche amministratore, aveva sperato.